Oggi parliamo di un’attività commerciale molto di nicchia: quella dei compro oro. Il loro exploit nelle città italiane risale agli anni successivi alla crisi economica di qualche anno fa, nel 2008, quando ne sono comparsi davvero tantissimi. A l’epoca, il loro giro d’affari era senza dubbio elevato in quanto molti italiani si ritrovarono ad arrivare con qualche difficoltà economica alla fine del mese e decisero di adottare, così, come soluzione drastica la cessione dell’oro di famiglia.
Oggi, i compro oro che ci sono in Italia sono, infatti, molti di meno rispetto a quel tempo. Molti di essi hanno iniziato a chiudere già a partire dal 2014 ma quelli che restano ad oggi, se ben strutturati e d organizzati, riescono ancora ad essere remunerativi. In questo articolo di oggi vediamo invece quanto e come guadagna un compro oro, come si fa ad aprire un’attività di questo genere, quali sono i costi e gli adempimenti e come sono cambiate negli anni tutte le regole da rispettare.
Quanto guadagna un compro oro?
Tutt’oggi, l’attività di compro oro può risultare comunque redditizia. Infatti, se è pur vero che da un lato è diminuito il numero di chi vende oro, dall’altro c’è da dire che questa concorrenza si è fortemente ridotta. Siamo a conoscenza di come l’oro è da sempre considerato un bene rifugio e del fatto che il suo valore resta sempre comunque abbastanza stabile.
Un compro oro deve tenere sotto controllo costantemente le varie quotazioni dell’oro, un valore che varia ogni giorno anche se a volte anche di pochi centesimi. Stabilire in anticipo quanto guadagna un compro oro sembra però una missione difficile in quanto molto dipende dagli affari che l’attività riesce a raggiungere.
Il funzionamento del compro oro è davvero molto semplice: egli acquista oggetti in oro come gioielli (anelli, bracciali, collane, orecchini) dai privati che vogliono ottenere in cambio del denaro in modo facile e veloce. Il prezzo finale proposto al privato che vuole vendere il proprio oro in genere si attesta intorno ai 30-35 euro al grammo.