Il dollaro statunitense mantiene uno status di assoluta importanza in tutto il mondo, utilizzato come valuta vera e propria dagli Stati Uniti ma anche da nazioni che hanno qualche forma di legame con gli States oltre alle proprie dipendenze. E’ sia utilizzata come forma di valuta tradizionale che come valuta di riserva al di fuori della nazione e viene concepita come una delle forme di denaro più stabili e dal valore più duraturo.
Il valore del dollaro non è mai stato così alto: cosa sta succedendo?
In queste settimane il valore del dollaro sta toccando vette estremamente elevate anche a fronte di una inflazione che da oltre un anno sta colpendo durante l’apparato legale e strutturale degli Stati Uniti.
Buona parte di questo effetto viene determinato dall’inflazione che in buona sostanza certifica la perdita di valore dei beni e del denaro, quindi in queste condizioni i consumatori possono acquistare meno con la stessa quantità di denaro.
L’inizio dell’inflazione galoppante è databile addirittura al 2017 ed anche se le condizioni provocate dalla Guerra in Ucraina hanno modificato la situazione economica anche per gli Stati Uniti i costi i beni di largo consumo sono rimasti stabili. Ciò ha tranquillizzato i mercati che fanno sempre grande “leva” sulla valuta statunitense.
Grazie anche all’operato della FED, ossia la banca centrale degli Stati Uniti la condizione di aumento dell’inflazione se corrisposta alla situazione di altre nazioni maggiormente prive di risorse energetiche hanno comunque portato ad un incremento anche nei riguardi dell’euro, il quanto il tasso di cambio risulta essere assottigliato.
Questa condizione si è assottigliata negli ultimi giorni sempre in vantaggio rispetto al dollaro, in quanto anche il tasso di cambio che vede l’euro come valuta primaria risulta essere in condizione di svantaggio, in quanto agli inizi di febbraio 2023 ad 1 euro corrispondeva a 1,10 dollari, valore che oggi è calato a 1,05 dollari statunitensi.
