SEO Copywriting: guida completa per la scrittura SEO

Il SEO Copywriting, anche conosciuta come “scrittura SEO”, è un’evoluzione moderna e tutta digitale del content marketing online, oltre che un servizio sempre più richiesto dalle aziende che vogliono migliorare il posizionamento SEO del proprio sito e ottenere maggiore visibilità sul web.

Il SEO Copywriting rientra tra i fattori di posizionamento on-page che maggiormente incidono sul posizionamento del contenuto in SERP e che determinano una maggiore visibilità per il sito web.

In un mondo sempre più digitale, in cui siamo continuamente bombardati da notifiche e il nostro bisogno di avere una risposta immediata è ai massimi storici, ci sono dei coefficienti da tenere in considerazione per la scrittura di un contenuto SEO:

  • La soglia di attenzione degli utenti è sempre più bassa;
  • La gratificazione immediata: l’utente non vuole divagare, vuole la soluzione nel minor tempo possibile;
  • La sparizione del “lettore”: il lettore di giornale tradizionale che vuole approfondire le notizie non esiste più;
  • Il fattore schermo: con l’avvento del mobile lo schermo più piccolo determina meno spazio visivo per l’utente che vorrebbe trovare la soluzione senza biosgno di “scrollare”.

Tuttavia, al di là dell’evoluzione del lettore, dei tecnicismi e delle best practices che si possono osservare per la scrittura SEO, il principio rimane sempre lo stesso:

Ogni singolo contenuto deve rispondere a un bisogno specifico

Ma ora andiamo al sodo e scopriamo come scrivere un contenuto in ottica SEO.

Cos’è la SEO?

Prima, però, facciamo un dovuto passo indietro parlando di che cos’è la SEO.

Come abbiamo già detto parlando di Search Engine Marketing, SEO, acronimo di Search Engine Optimization, letteralmente significa “ottimizzazione per i motori di ricerca” e include tutte quelle attività volte a migliorare il posizionamento (ranking) di un sito o una pagina web per specifiche parole chiave (keywords) all’interno dei risultati forniti da un motore di ricerca (SERP).

L’ottimizzazione di un sito web in ottica SEO è un processo che mira ad accrescere il volume di traffico organico verso il sito stesso “scalando” i risultati della SERP (Search Engine Result Pages) del motore di ricerca ed essere maggiormente visibile così da ricevere più click e generare sempre più traffico.

La SEO è composta da:

  • ottimizzazione della struttura del sito
  • ottimizzazione del codice HTML
  • ottimizzazione dei contenuti testuali (SEO Copywriting)
  • gestione link in entrata e in uscita

L’intento di ricerca

Fatta questa dovuta premessa, andiamo ad approfondire un altro concetto fondamentale che è bene conoscere prima di cominciare a scrivere un articolo: l’intento di ricerca.

L’intento di ricerca (Search Intent) non è altro che il termine SEO che serve ad indicare lo scopo finale di una ricerca online. In altri termini, è la ragione per cui l’utente cerca una specifica keyword o formula una determinata query rivolgendosi al motore di ricerca.

Conoscere l’intento di ricerca è il primo passo per capire cosa vuole l’utente, come noi potremmo soddisfare il suo bisogno e su quali contenuti ci conviene puntare.

Possiamo distinguere, principalmente, 3 intenti di ricerca:

  • Navigazionali: una ricerca si definisce di tipo navigazionale quando l’utente vuole andare in un posto ben preciso. Non si ricorda o non sa bene cosa deve cercare e quindi naviga sul web per raggiungere un sito web specifico;
  • Transazionali: dalle ricerche di questo tipo si lascia intendere che l’utente voglia compiere una determinata azione, come un acquisto. Spesso fanno parte di questa categoria ricerche che hanno parole chiave come “prezzo”, “taglia”, “colore” ecc.;
  •  Informazionali: in questo caso l’utente vuole semplicemente raccogliere delle informazioni e risolvere da sè una situazione in cui si trova. Queste ricerche sono caratterizzate da locuzioni come “dove trovare”, “come fare” ecc.

Creiamo un articolo per i mdr

Ora che abbiamo fatto chiarezza su cosa sia la SEO e abbiamo definito i diversi intenti di ricerca, siamo pronti per scrivere il nostro articolo.

Possiamo distinguere principalmente 3 tipi di articolo:

  • Articoli generici: come tutorial e interviste che dovrebbero essere di maggiore quantità per far sì che il lettore si interessi al nostro sito web;
  • Pillar article: articoli che rispondono alle query informative e che nonostante il passare del tempo sono sempre validi (“evergreen”);
  • Cornerstone content: articoli specifici per l’attività del sito web e che dovrebbero essere di minore quantità per quella parte di utenti che si sono interessati e sono pronti a compiere un’azione.

A questo punto, per la stesura del nostro articolo, mancano solo 2 passaggi:

  • Scelta della keyword
  • Impostazione dell’articolo

Scelta della keyword

La Keyword Research e la scelta della parola chiave stanno alla base di tutto il processo di creazione e stesura di un articolo. Infatti, scrivere senza sapere cosa cerca l’utente si tramuterà in lavoro perso e improduttivo.

Quindi, per scegliere una parola chiave bisogna considerare:

  • La Search Demand: quanti utenti cercano quella keyword
  • L’intenzione dell’utente
  • La concorrenza: quanto è utilizzata quella keyword
  • Gli obiettivi: cosa vuoi far fare all’utente
  • La diversificazione: posizionarsi anche su parole chiave diverse ma correlate
  • La “scalabilità”: in determinati periodi la keyword deve aumentare di volume

Ci sono diversi tools a disposizione, a pagamento e non, per la ricerca della keyword. Tra queste abbiamo:

  • Google Suggest e Ricerche Correlate
  • SEOZoom
  • SEMRush
  • AnswerThePublic
  • Ubersuggest

Grazie a questi tools potrete trovare la keyword che abbia le migliori caratteristiche per il vostro progetto online.

Impostazione dell’articolo

Una volta individuata la keyword o la query su cui vogliamo posizionarci, siamo pronti a scrivere il nostro articolo. Per farlo però dobbiamo attenzionare alcuni punti:

  • Struttura dell’articolo: suddividere l’articolo in paragrafi e sottoparagrafi è buona norma sia lato User Experience, dal momento che l’utente sarà facilitato nella lettura, sia lato mdr che apprezzerà l’utilizzo degli heading tag e prediligerà paragrafi più brevi.
    Distinguiamo 4 heading tags:
    • H1: titolo del nostro articolo;
    • H2: il titolo del paragrafo;
    • H3: il titolo del sottoparagrafo;
    • H4: il titolo del sottoparagrafo del sottoparagrafo.
      N.B. E’ buona norma non andare mai sotto H3;
  • Tag title: detto anche titolo SEO, è il titolo che compare nella SERP del motore di ricerca, pertanto deve essere ben ottimizzato. E’ consigliato che sia diverso dall’H1, altrimenti sarebbe una ripetizione non molto funzionale;
  • Metadescription: all’interno dello snippet rappresenta una sintesi di quanto riportato all’interno dell’articolo. Non è tanto rilevante per il mdr ma può fare la differenza per l’utente nella scelta del sito da consultare;
  • Immagini: anche le immagini sono degli strumenti attraverso cui si può fare ricerca e per questo è bene che siano ben ottimizzate agli occhi del mdr;
  • Grassetti, link e corsivi: utilizzare grassetti, link e corsivi in modo ottimizzato è anche molto importante per la chiave di lettura del testo e guidare l’utente nelle parti più rilevanti dell’articolo.